Le Case Passive e gli Nzeb necessitano di poca energia per la climatizzazione e di impianti ridotti ai minimi termini.Tra le varie soluzioni impiantistiche che si possono realizzare in un edificio passivo esiste una possibilità che coniuga eleganza con la tecnica: L’aggregato compatto.
L’aggregato compatto molto semplicemente non è altro che l’insieme di, una macchina di ventilazione, un boiler di accumulo ed una pompa di calore di ridotta potenza, racchiusi all’interno di un contenitore delle dimensioni circa 90×60 alto 225 cm .In pratica un una mini “centrale termica” in un armadietto. Da qui il termine “aggregato compatto”.
Queste macchine riescono contemporaneamente , entro certi limiti, a soddisfare esigenze di climatizzazione degli ambienti, ricambio igienico dell’aria e produzione di acqua calda sanitaria con potenze e consumi ridotti. Fermarsi qui nella definizione però sarebbe troppo riduttivo. Un aggregato compatto è molto di più.
Questi sistemi racchiudono in sé una alta tecnologia frutto di una di ricerca e sviluppo quasi ventennale, incentrata sullo sfruttamento l’ottimizzazione delle componenti, mantenendo contemporaneamente consumi energetici ridotti.La riduzione spazi occupati poi rende il tutto ancora più complicato e difficile . Questo rende questa soluzione impiantistica delicata, e non adatta a tutti i fabbricati.
Questa settimana ho avuto modo di approfondire ulteriormente l’argomento partecipando all’incontro informativo organizzato dal PHI Italia svoltosi questa settimana presso Exrg S.r.l. partner della ditta Danese Nilan.
Come ha sottolineato l’ing. Faganello la scelta di questi sistemi, deve essere accompagnata da edifici in grado di garantire prestazioni energetiche tipiche delle Case Passive o a bassissimo consumo energetico, in quanto sono sistemi studiati e sviluppati per queste strutture. Al di fuori di questo ambito le potenze espresse non sono in grado di soddisfare le esigenze di climatizzazione richieste.
Durante l’incontro è stato anche possibile visitare il laboratorio di prova dei macchinari dove è stato illustrato un sistema di monitoraggio a distanza dei macchinari sviluppato dalla ditta, che consente alla stessa di raccogliere informazioni per lo sviluppo tecnologico dell’impianto, oltre che far fronte a imprevisti malfunzionamenti dei macchinari .
Gli aggregati compatti proposti durante l’incontro, tra cui una certificata dal Passivhaus Institut ( Compact P), sono in grado di soddisfare varie soluzioni impiantistici e possono anche essere integrati con sistemi solari e geotermici. Come tutte le soluzioni impiantistiche e non anche questi sistemi hanno lati positivi e negativi che vanno valutati per tempo.
Il prodotto “ aggregato compatto” per le Case Passive risulta allettante in quanto in poco spazio ( un frigo medio grande) racchiude tutta l’impiantistica necessaria per un edificio Passivo. Oltre alla funzionalità presenta anche una eleganza estetica non indifferente e una silenziosità ottima, tanto da poter essere posizionato praticamente in qualsiasi luogo: dalla centrale termica, alla cucina, fino al sottoscala, o essere inglobato quale elemento di arredo interno. Il recupero passivo del calore per la produzione di ACS durante la climatizzazione estiva rende il sistema molto efficiente.
Come già accennato però risulta essere una soluzione impiantistica molto delicata. Le potenze di erogazione sono ridotte e l’accumulo di acqua calda sanitaria a fonte di tali valori di piccola dimensione ( solo 180 lt). Questo rende il prodotto adatto ad una utenza edotta sul corretto utilizzo del sistema.
La ditta prevede per la soluzione del problema un Boiler aggiuntivo di 250 lt , come altri accessori quali un post riscaldamento con resistenza elettrica per ottimizzare le potenze nelle Case Passive e un pre temperamento dell’aria con un sistema geotermico orizzontale , il quale ottimizza in maniera intelligente le temperature, ma che con il suo ingombro ( essendo un componente esterno )e installazione rende di difficile collocazione l’aggregato, chiedendo uno spazio quasi dedicato.
Concludendo, ritengo personalmente che nell’economia del progetto passivo , il prodotto abbia una valenza indiscussa dal punto di vista estetico che concettuale . Sotto l’aspetto delle prestazioni alcune soluzioni optional quali ,un boiler più capiente, il sistema geotermico, il post riscaldamento elettrico, potrebbero essere previste di serie e integrate in modo migliore, magari lavorando sulle dimensioni geometriche dell’aggregato.
Di sicuro il sistema merita attenzione e, dalla competenza dimostrata da parte del personale della ditta e dalla continua ricerca e sviluppo, sono sicuro che non mancheranno piacevoli sorprese nei prossimi anni. Ringrazio l’ing Cerboni e l’ing Faganello e tutto lo staff di Exrg per l’ospitalità ed il PHI Italia per l’organizzazione dell’evento.
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